INTERVISTA

 

 

 

Lunedi Sport intervista a Giuseppe Mendella  (26/05/2003)

 

Latte Carso, un’annata indimenticabile

E pensare che ad inizio stagione non erano poi così in tanti a puntare ad occhi chiusi sul neoretrocesso Latte Carso; più giornali ed addetti ai lavori, come candidate alla promozione, preferivano ai biancoazzurri altre squadre, quali Sovodnje e Villesse.

Gli eventi hanno invece urlato indiscutibilmente: “Il Latte Carso è il più forte di tutti!” A provarlo sta la strepitosa ed irrefrenabile cavalcata dei biancoazzurri verso la 1° Categoria. I perché di questa bellissima stagione nelle parole del tecnico Mendella.

I propositi societari e sportivi d’inizio campionato, dopo la discesa in 2° Categoria?

«Il progetto della scorsa stagione prevedeva una rosa molto giovane, che ha pagato forse lo scotto dell’inesperienza.

In ogni caso noi credevamo fermamente nella validità delle nostre convinzioni e quest’anno abbiamo proseguito su le medesime linee.  

La base della squadra è rimasta la stessa ed è stata puntellata con alcuni elementi più navigati (Malusà, Miorin, De Stasio) che hanno dato equilibrio al meccanismo. Certo all’inizio non èstato facile inculcare l’idea del gioco a zona pura ai ragazzi.

Si tratta di un modulo piuttosto difficile da applicare ed anche un po’ rischioso, tenendo conto che in 2° non ci sono guardalinee e che quindi la tattica del fuorigioco a volte può tradire. Ma io gli ho rotto le balle senza sosta e con l'andar del tempo i giocatori si sono convinti e le cose sono andate molto bene.  

Devo dire grazie ai ragazzi per avermi sopportato e capito. Sono state proprio l’unità del gruppo e la sua grande umiltà le armi in più che ci hanno permesso di raggiungere questo tipo risultato.

Non abbiamo mai abbassato la guardia, anche quando avevamo già un bel margine sulla seconda, e questo denota gran carattere, determinazione e serietà da parte di tutti.

A facilitarci c’è stato sicuramente il livello tecnico della squadra che è molto buono, infatti credo che un paio di elementi, maturando a livello mentale, potrebbero ambire a giocare in categorie ben superiori: starà solo a loro fare il salto di qualità».

Il momento in cui si è con­vinto che niente avrebbe più potuto fermarvi.

«La partita di ritorno contro il Villesse fuori casa. Loro erano secondi ed avevano la possibilità di accorciare.

Nei primi 35’ siamo andati in rete quattro volte, ma veramente eccezionali sono stati il gioco e la rabbia con cui abbiamo totalmente annichilito i nostri avversari. Non passavano la metà campo, mentre noi continuavamo a crear occasioni

da goal.

La partita da Sogno; perfetta».

La sorpresa di stagione?

«Due in verità. Sors è migliorato moltissimo grazie ad una serietà ed una correttezza assolutamente sopra le righe. Merita altri palcoscenici.

Poi c’è Maccarrone che arrivava dalla 3° ed io non conoscevo affatto. Si è rivelato uno dei fondamentali perni della squadra, trasci­nando i compagni in molte circostanze.

Come, dopotutto, gli “anziani” Milos, Malusà, Miorin e Tognon. Ma non voglio fare un torto agli altri, sono stati tutti superbi».

Il prossimo anno?

«Sicuramente non partiremo con l’idea di salvarci. Giocheremo da subito per vincere e se ci renderemo conto che le cose non saranno come avremmo voluto, sapremo adattarci. Voglio andare là e giocarmela! »

Gianmaria Martini

 

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